giovedì 15 marzo 2012

ARKE' STRING: ACQUARIO

Era un po' di tempo che non presentavo un disco di jazz italiano, musica che mi appassiona particolarmente perchè riesce a miscelare perfettamente le caratteristiche ritmiche del jazz e la strepitosa melodica e fantasia italiana. 
Introduciamo senza indugio questo gruppo, credo poco conosciuto al grande pubblico, l'Arkè String Project è un'evoluzione dell'Arkè String Quartet, un cambiamento avvenuto nel 2004 dopo otto anni di attività. Una grande affinità nel modo di sentire ed interpretare la musica ha condotto questi musicisti ad intraprendere un cammino comune: viaggiare senza pregiudizi all'interno di diversi generi musicali cercando le migliori espressioni che caratterizzano ciascun genere. Il territorio ideale per questo tipo di ricerca è la musica del Novecento e l'ambito contemporaneo che offre un ambito molto vasto comprendente jazz, avanguardia, pop e world music: l'Arké String Project propone brani di repertorio per quartetto e proprie composizioni originali. Carlo Cantini (violino), Valentino Corvino (violino e voce), Sandro Di Paolo (viola), Piero Salvatori (violoncello), Stefano Dall'Ora (contrabbasso), con la partecipazione di Stefano Bollani (pianoforte) e Gabriele Mirabassi (clarinetto) hanno dato vita ad uno splendido itinerario musicale denso di spunti interessanti e di colorati paesaggi sonori. L'Arké String Project suona sia con strumenti acustici che con i Cantini Solid Strings, strumenti elettrici originali che grazie alle loro numerose e particolari sonorità permettono la ricerca di nuove possibilità di scrittura e arrangiamento per quartetto d'archi.
In una bella intervista il violinista del gruppo, Valentino Corvino, spiega il loro modo di intendere la musica e le sue difficoltà nell'interpretarla:
”Uscire dal ruolo di "esecutore", tipico di chi compie studi classici oggi, e scrivere cose nuove usando gli strumenti in modo originale vuol dire già compiere un passo molto lungo. Ma noi cerchiamo di andare oltre, e di prendere tutto il bagaglio di tecnica ed interpretazione che storicamente i nostri strumenti portano con sé per unirlo a modalità di esecuzione tipiche di altri strumenti ed altri generi musicali. Per spiegare meglio, il quartetto ha già alle spalle un grosso lavoro sull'intonazione, sul suono e sull'insieme che qualsiasi quartetto d'archi classico di un certo livello deve compiere, ma poi, dovendo affrontare generi musicali moderni, deve saper riprodurre una linea di basso come farebbe un vero bassista o figurazioni ritmiche come quelle di un vero percussionista o suoni nuovi più adatti al sound moderno. Per non parlare del fraseggio, che cambia ogni volta che si prende qualcosa da un genere musicale differente. Forse la cosa veramente rara che ci contraddistingue rispetto alla cultura del musicista "classico" è che tutti abbiamo un forte interesse e una buona esperienza nei generi musicali contemporanei che ci porta ad avere già dentro di noi certe pratiche esecutive.”
Tutte le composizioni risultano godibili e ricche di raffinatezza espressiva.Si ascolti I treni che vorrei, in cui vediamo Bollani, eccellente pianista, su una sua composizione, ricamare deliziose note sul tappeto armonico degli archi, sempre discreti, efficaci e interattivi col pianista. Tra due oasi, più classica nell'impianto strutturale e nell'esposizione, più meditativa, ospita il clarinetto di Mirabassi, puntuale conoscitore non solo di jazz, solista di razza, musicista a tutto tondo.Belle le trame armoniche del quintetto, sempre attento alle evoluzioni solistiche degli ospiti. Gustose, divertenti e ricche di riferimenti alla musica d'oltre confine Elicoidale e la simil celtica Taranta, in cui, tra glissandi e unisoni dagli accenti spostati, il gruppo esplora le risorse dei propri strumenti trasformandoli persino in percussioni.Quasi sospesa a mezz'aria, Acquario presenta un tema molto dolce.  Esso lascia subito il campo ad un solo di clarinetto, che si muove libero su moduli ritmici ostinati degli archi. Bello l'effetto prodotto…Da brividi la parte solistica del violoncello in Terra Antica.

Un disco realizzato su tante sfumature di colore, fatto di brani belli, suonati con grande competenza e entusiasmo… E' un cd raffinato e interessante.

01. I Treni Che Vorrei (Bollani) - 4:54 
02. Tra Due Oasi (Dall'Ora) - 7:22
03. Elicoidale (Cantini) - 4:14 
04. Non Fermarmi (Corvino) - 4:42 
05. Taranta (Di Paolo) - 5:03 
06. Jaco (Corvino) - 7:20
07. Acquario (Cantini) - 4:48
08. Terra Antica (Cantini) - 6:32
Bonus Track: Birdland (Joe Zawinul) - 3:54
Qui di seguito trovate tre video inediti contenenti un paio di brani ognuno:
 



Carlo Cantini (violino)
Valentino Corvino (violino e voce)
Sandro Di Paolo (viola)
Piero Salvatori (violoncello)
Stefano Dall'Ora (contrabbasso)

Ospiti:
Stefano Bollani (pianoforte)
Gabriele Mirabassi (clarinetto)

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