venerdì 24 febbraio 2012

STEFANO DI BATTISTA: WOMAN'S LAND


Un sassofonista al parco spinge una carrozzina. È nato così, portando in giro la figlia Flora, il disco «Woman' s Land», firmato dal jazzista romano Stefano Di Battista, solista che si è affermato nel corso degli anni 90 in celebri club parigini come il Sunset. «Rispetto a chi ha orari di lavoro normali, noi musicisti siamo più flessibili. E da neopadre, alle prese col passeggino mi è venuta l' idea di un disco tutto al femminile; così ho cominciato a fischiettare melodie, e da lì alla composizione il passo è stato breve».Compagno della nuova avventura artistica il giornalista Gino Castaldo che con Di Battista ha individuato le dodici figure a cui altrettanti brani sono dedicati. La «strana coppia» Castaldo-Di Battista si è sbizzarrita, spaziando da Lara Croft (eroina dei videogiochi) a Josephine Baker, stella della Parigi dei music hall, spia e attivista. «Sono donne molte diverse fra loro; la falsariga del disco è la melodia: per una volta ho voluto lasciare in disparte il jazz da puristi». In «Woman' s Land» c' è anche un contributo preziosissimo: «Prima di morire la poetessa Alda Merini ci ha regalato la sua registrazione di una poesia». Di Battista, che con la cantante (e moglie) Nicky Nicolai ha condiviso il palcoscenico di Sanremo nel 2005 e 2009, si è avventurato anche in scelte di nicchia: «È il caso del brano dedicato a Maria Lani, sconosciuta geniale: riuscì a farsi ritrarre da Matisse, Cocteau e Braque raccontando che i disegni servivano per un film. In realtà Maria con le opere scappò in America». Sono donne legate da vite (vere o virtuali) consacrate a diverse forme di azione: «Il brano dedicato a Ella Fitzgerald era quasi un obbligo, mentre la mia passione per Joyce mi ha fatto scrivere la composizione per l' eroina dell' "Ulisse", Penelope-Molly Bloom. E Coco Chanel nel suo campo era una rivoluzionaria». Due le grandi assenti: la piccola Flora e la moglie: «È stata una scelta precisa, non volevo mischiare il personale con il lavoro, anche se la scintilla di tutto il disco è proprio Flora». Che adesso, a tre anni e mezzo, si gode la musica del papà jazzista. E' il tentativo di Stefano Di Battista di raccontare, sassofono in mano, il mondo delle donne e i suoi miti. Ogni donna ha una sua musica, un suo linguaggio, qualcosa che la rappresenta o che può essere una fonte di ispirazione. Stefano di Battista questo lo ha compreso perfettamente e per questo ha dato vita ad un progetto del tutto originale, capace di spaziare tra musica e lettura.
Ho avuto la fortuna di assistere, durante l'ultima edizione di Umbria Jazz, al concerto di Stefano Di Battista dove veniva presentato in sintesi questo cd. Iniziava a mezzanotte (dopo il concerto di Branford Marsalis  che si era concluso con un duetto inaspettato e spettacolare con Di Battista all'arena Santa Giuliana), dopo una giornata caldissima passata a scorrazzare per la città ad assimilare più musica possibile ci siamo seduti nelle poltroncine comode del Teatro Pavone, l'abbiocco era in agguato, ma dalla prima all'ultima nota il pubblico è rimasto attento e rapito dalla musica del quintetto che ha comunicato passione, tensione e talento in ogni nota suonata. Il leader conferma una capacità di scrittura estremamente cantabile, sotto la quale si muovono sofisticazioni armoniche e salti cromatici, con quel modo disinvolto di spostarsi da un estremo all’altro del proprio registro strumentale, preservando però la voce suadente di un mainstream morbido e lussureggiante. Il coprotagonista Ballard non molla mai la presa di un drumming serrato e coinvolgente, riuscendo a far convogliare l’eleganza del fraseggio jazz al coinvolgimento sfacciato del funk-rock, e mantenendo costantemente alto il tasso di groove nell’aria. Nonostante l’attenzione sia principalmente rivolta ai bei temi, calibrati in modo classico ma dal gusto melodico assolutamente moderno, uno spazio consistente è come da copione riservato ai soli, dove un interplay ineccepibile segna le traiettorie di ritrovati New Orleans swing, frizzanti even-eight, suadenti bossa nova e irruenze funk-rock, per un viaggio che non cambierà la storia del jazz, ma che rappresenta un ottimo connubio di originalità, qualità e fruibilità.




01. Molly Bloom  (4.52)



02. Valentina Tereskova (3.58)

http://grooveshark.com/#!/s/Valentina+Tereskova/4sJMZY?src=5

03. Rita Levi (5.58)



04. Coco Chanel (4.40)



05. Ella (3.25)



06. Madame Lily Devalier (4.19)



07. Josephine Baker (5.32)

http://www.youtube.com/watch?v=llA1nqCQDS0



08. Maria Lani (6.15)



09. Anna Magnani (5.09)



10. Lucy (6.06)



11. Lara Croft (4.04)


12. Woman's Land (5.13)




STEFANO DI BATTISTA - alto & soprano saxophones
JEFF BALLARD - drums, percussions
JONATHAN KREISBERG - acoustic and electric guitars
FRANCESCO PUGLISI - double bass
JULIAN OLIVER MAZZARIELLO - piano on 2, 5, 7, 8, 9, 10, 11
ROBERT TARENZI - piano on 1, 3, 4, 6
IVAN LINS - vocals on Rita Levi
FABRIZIO BOSSO - trumpet on Josephine Baker & Madame Lily Devalier

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