lunedì 6 febbraio 2012

YARON HERMAN: A TIME FOR EVERYTHING

Oggi presento questo cd di Yaron Herman, pianista israeliano, con una storia molto particolare alle spalle. Herman ha iniziato a suonare il pianoforte a sedici anni in seguito ad un infortunio a basket che ha posto fine alle sue aspirazioni sportive. La perdita per il mondo dello sport è diventato guadagno per quello della musica, quando, dopo soli due anni di un ortodosso metodo di insegnamento, il giovane Herman abbandonò la propria terra per andare al Berklee College of Music. Insoddisfatto di questa esperienza, Yaron rinunciò dopo due mesi e nel viaggio di ritorno fece sosta a Parigi, sosta che diventa per un caso fortuito soggiorno prolungato ed Herman rapidamente si afferma come pianista jazz nella capitale francese. Innegabilmente questo pianista è influenzato dai soliti noti, Mehldau e Jarrett in primis, ma il suo approccio resta, secondo me, fresco e caratteristico; per capirci un po' come per Aaron Parks è sempre alla ricerca di un sound diverso o comunque di lascia sempre l'ascoltatore in tensione per tutto il disco. La musica di A Time for Everything si inserisce a pieno titolo in un filone ormai abbastanza battuto, quello che muove dalla tradizione del piano trio per innestarvi modalità ritmico espressive più vicine al rock e alla popular music. In questo processo, la presenza di composizioni pop-rock (più o meno celebri) che vengono rilette accanto a qualche originale, a classici del jazz o a brani di musica classica (gettonatissimi i compositori del primo Novecento) sembra un dato quasi irrinunciabile e Herman non fa certo eccezione. Infatti il disco si apre con un brano di Bjork per concludersi con un'eccezionale Halleluja di Leonard Cohen con in mezzo i Police (Message in a bottle), un preludio di Scriabin per arrivare fino a Britney Spears con Toxic. Resto dell'idea che non sempre sia possibile calare nel mondo jazz musica pop o rock, certo Herman lo fa con dovuta intelligenza e sapienza musicale, in alcuni tratti però il pianista è costretto a scendere sotto i propri standard per la pochezza della melodia di partenza...


01. Army Of Me (6.04)


02. Stompin (3.42)


03. Layla Layla (5.25)

04. Interlude (1.09)

05. Toxic (4.30)


06. Neshima (5.18)



07. Paluszki (5.21)



08. Prelude n°2 ensi bémol majeur, op.35 (2.33)

09. Message In A Bottle (4.46)

10. MMM (6.05)

11. Monkey Paradise (3.54)


12. In The Wee Small Hours Of The Morning (5.32)


13. El Toro (3.26)

14. Hallelujah (7.26)



Musicisti:
Yaron Herman (Pianoforte)
Matt Brewer (contrabbasso)
Gerald Cleaver (batteria)

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