Questo è un disco di qualche anno fa, ormai questo splendido gruppo non esiste più, ognuno dei suoi componenti ha spiccato il volo verso una carriera solistica o ha preso altre strade e altri compagni di viaggio. Resta comunque un album che mi piace molto e che periodicamente ritorna a girare all'interno del mio impianto hi-fi perchè secondo il mio parere resta sempre attuale e piacevole.
Questo album arriva dopo un periodo di silenzio e l'atmosfera è molto più raccolta e intima (blue, appunto). Come sempre ci avevano abituato, però, i tre pescano nel repertorio vario ed eterogeneo del pop italiano ed internazionale, e dopo aver catturato la melodia, la omogenizzano e la assimilano alla loro sensibilità e concezione musicale. Quasi sempre i temi sono in evidenza e facilmente riconoscibili, ma ci sono anche brani in cui la melodia è solo sottintesa, richiamata, suggerita qua e la. Si va da Burt Bacharach a Damien Rice, passando attraverso Luigi Tenco, Lucio Battisti, James Taylor, Francesco De Gregori,e , unico standard comune ad un gruppo jazz, la sempre magnifica My funny Valentine. Il trio si esprime su vertici assoluti, caratterizzati da intenso e costante interplay. I brani sono registrati alla Casa del Jazz di Roma durante tre serate (21-23 dicembre 2006), e come sempre, i tre dal contatto diretto con il pubblico sono stimolati a dare il meglio. La melodia è il fulcro intorno a cui ruota l'interpretazione. La pura melodia, restituita nella sua forma originale, senza troppi orpelli, variazioni, acciaccature o abbellimenti.
E quindi per una volta, nonostante siamo di fronte ad un album di jazz, l'improvvisazione (che pure è presente) non è il momento centrale della musica. Rappresenta, piuttosto, un collegamento tra l'esposizione del tema e la sua ripresa per la conclusione del brano. I soli sono dunque sempre di breve durata, introspettivi e serenamente languidi, mentre su tutto l'album aleggia lo spirito del Keith Jarrett Trio.
Blue è un album più maturo, più intimo, dove l'improvvisazione viene ulteriormente ridotta per privilegiare la forma-canzone, qui restituita praticamente intatta, e l'aspetto melodico.
C'è minimalismo e sintesi, rispetto alle quattro precedenti produzioni; c'è una limpidezza cristallina restituita in ogni nota, in ogni accordo, in ogni sfumatura armonica; è come se autori tanto distanti nel tempo e nello spazio (da Burt Bacharach a Francesco De Gregori, da Damien Rice a Luigi Tenco, da Rodgers & Hart a Mogol/Battisti, passando per Elmer Bernstein, James Taylor e John Williams….) suonassero tutti allo stesso modo, filtrati dall'anima dei musicisti e restituiti dai loro strumenti.
TRACK LIST
1 CLOSE TO YOU 3.55
(Burt Bacharach)
2 CANNONBALL 3.45
(Damien Rice)
3 MY FUNNY VALENTINE 3.19
(Rodgers / Hart)
4 FIRE AND RAIN 5.01
(James Taylor)
5 UN GIORNO DOPO L'ALTRO 5.40
(Luigi Tenco)
6 THE BLOWER'S DAUGHTER 4.36
(Damien Rice)
7 THEME FROM "TO KILL A MOCKINGBIRD" 6.37
(Elmer Bernstein)
8 DON'T LET ME BE LONELY TONIGHT 5.28
(James Taylor)
9 THEME FROM "SCHINDLER'S LIST" 6.45
(John Williams)
10 GENERALE 3.15
(Francesco De Gregori)
11 EMOZIONI 5.55
(Mogol/Battisti)
Musicisti:
Danilo Rea (Pianoforte)
Fabrizio Sferra (Batteria)
Enzo Pietropaoli (Contrabbasso)
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