E' un disco che, secondo il mio parere, si ascolta con piacere, improntato molto sulla melodia che resta piacevole anche ascoltandolo varie volte. Ideale anche per i non addetti ai lavori o per i soli appassionati di jazz.
Il mare di fronte (8.15)
Brano di Pietropaoli che apre il disco, inizia con un breve intro del contrabbasso e subito il timbro magico di Sigurtà espone il tema, velatamente malinconico. Il lungo solo del piano, seppur mantenendo un sentimento blues, si spinge in situazioni armoniche al limite. Pietropaoli subentra con un solo più rilassato e disteso, accompagnato dalla batteria che deve dosare molto bene ogni battito di bacchetta.
Brano di Pietropaoli che apre il disco, inizia con un breve intro del contrabbasso e subito il timbro magico di Sigurtà espone il tema, velatamente malinconico. Il lungo solo del piano, seppur mantenendo un sentimento blues, si spinge in situazioni armoniche al limite. Pietropaoli subentra con un solo più rilassato e disteso, accompagnato dalla batteria che deve dosare molto bene ogni battito di bacchetta.
Smooth and blues (9.12)
Anche questa traccia è composta dal leader, questa volta l'intro del contrabbasso è più nervosa, invece il tema esposto sempre da Pietropaoli è melodico. Di certo questo album mette in evidenza uno strumento molte volte sottovalutato dal pubblico. Il contrappunto della tromba crea una bella tensione, il tema, successivamente, viene ripreso dalla tromba. L'atmosfera blues aleggia per tutto l'album senza per questo poter dire che sia un album blues alla BB King.
Anche questa traccia è composta dal leader, questa volta l'intro del contrabbasso è più nervosa, invece il tema esposto sempre da Pietropaoli è melodico. Di certo questo album mette in evidenza uno strumento molte volte sottovalutato dal pubblico. Il contrappunto della tromba crea una bella tensione, il tema, successivamente, viene ripreso dalla tromba. L'atmosfera blues aleggia per tutto l'album senza per questo poter dire che sia un album blues alla BB King.
Pour que l'amour me quitte (4.02)
Prima cover del disco, composizione di Camille che viene esposta con l'archetto (un suono meraviglioso!) da Pietropaoli e ribadita dalla tromba, si inserisce a pieno titolo nel mood complessivo costruito su chiaro scuri e sottigliezze armoniche rimanendo principalmente nel filone delle ballads alle quali appartengono praticamente tutte e dieci le composizioni dell'album.
Prima cover del disco, composizione di Camille che viene esposta con l'archetto (un suono meraviglioso!) da Pietropaoli e ribadita dalla tromba, si inserisce a pieno titolo nel mood complessivo costruito su chiaro scuri e sottigliezze armoniche rimanendo principalmente nel filone delle ballads alle quali appartengono praticamente tutte e dieci le composizioni dell'album.
Il cuore e l'azzurro (5.36)
Dolcissima l'esposizione del tema di Sigurtà, è stata una delle prime registrazioni che ho ascoltato di questo trombettista che pur non mostrando i "muscoli" con passaggi tecnici (che sicuramente sono nel suo repertorio) riesce a trasmettere un bel sentimento con il suo strumento. Tutto il brano è incentrato su di lui.
Onda minore (8.29)
Inizio esposto dalla tromba sordinata e dal contrabbasso. Il jazz italiano ha il merito di esser riuscito a trovare una sua dimensione, prendendo sicuramente alcuni elementi dal jazz americano, ma amalgamandoli con le reminescenze musicali dell'italianità ha fatto nascere un filone caratteristico. Questo brano, secondo me, ne è un esempio: si sentono punte di Sicilia, di blues, di canzone napoletana, di opera lirica, di swing.
Inizio esposto dalla tromba sordinata e dal contrabbasso. Il jazz italiano ha il merito di esser riuscito a trovare una sua dimensione, prendendo sicuramente alcuni elementi dal jazz americano, ma amalgamandoli con le reminescenze musicali dell'italianità ha fatto nascere un filone caratteristico. Questo brano, secondo me, ne è un esempio: si sentono punte di Sicilia, di blues, di canzone napoletana, di opera lirica, di swing.
Wise up (4.34)
Cover originariamente composta da Aimee Mann come colonna sonora del film Magnolia, in questa rilettura Pietropaoli le conferisce un senso di speranza, di ottimismo. Bel supporto viene dato dalla batteria di Paternesi al solo toccante del piano di Mazzariello. L'affiatamento dei musicisti traspare e di questo tutto l'album ne guadagna.
Cover originariamente composta da Aimee Mann come colonna sonora del film Magnolia, in questa rilettura Pietropaoli le conferisce un senso di speranza, di ottimismo. Bel supporto viene dato dalla batteria di Paternesi al solo toccante del piano di Mazzariello. L'affiatamento dei musicisti traspare e di questo tutto l'album ne guadagna.
Wild Horses (5.05)
Cover dei Rolling Stones, completamente rivisitata rispetto all'originale, le chitarre vengono sostituite dal piano e il tema esposto dal contrabbasso invece che dalla voce di Jagger, la poesia però resta e resta alla grande! Forse il momento più alto dell'album, questo duetto tra pianoforte e contrabbasso è veramente una perla.
Cover dei Rolling Stones, completamente rivisitata rispetto all'originale, le chitarre vengono sostituite dal piano e il tema esposto dal contrabbasso invece che dalla voce di Jagger, la poesia però resta e resta alla grande! Forse il momento più alto dell'album, questo duetto tra pianoforte e contrabbasso è veramente una perla.
Tum ko dheka (4.52)
Canzone indiana scoperta per caso dal gruppo ad una cena in India, appena ascoltata hanno deciso di suonarla e di inciderla. Brano molto melodico e dolce, la tromba di Sigurtà sembra nata apposta per questo brano. Questo album, in effetti, mette un po' da parte il lato improvvisativo e cura molto di più il lato scritto di questi brani. Per molti cultori del jazz questo disco forse non rientrerebbe nemmeno nell'ambito di questo genere musicale, ma resto dell'idea che la bella musica, in qualsiasi forma, vada premiata.
Canzone indiana scoperta per caso dal gruppo ad una cena in India, appena ascoltata hanno deciso di suonarla e di inciderla. Brano molto melodico e dolce, la tromba di Sigurtà sembra nata apposta per questo brano. Questo album, in effetti, mette un po' da parte il lato improvvisativo e cura molto di più il lato scritto di questi brani. Per molti cultori del jazz questo disco forse non rientrerebbe nemmeno nell'ambito di questo genere musicale, ma resto dell'idea che la bella musica, in qualsiasi forma, vada premiata.
Quella cosa in Lombardia (2.41)
Brano di Fiorenzo Carpi, compositore del '900, è uno dei fondatori assieme a Strehler del Piccolo Teatro di Milano. Negli anni 60' comporrà molte canzoni delle rappresentazioni del teatro milanese, questo brano è una di queste e Pietropaoli la riarrangia con un tocco di modernità, mantenendone, però, la vena di malinconia e tristezza.
Elliptical song (5.10)
Brano che chiude questo bel disco, spero che Pietropaoli continui con questo quartetto nel suo cammino discografico dandoci altre interpretazioni di livello come questa. Nessuna ricerca della novità ad ogni costo o di complesse strutture compositive ma una rilassata e amabile cantabilità giocata sul filo della grazia compositiva e della semplicità degli arrangiamenti. Pietropaoli si conferma leader senza protagonismi, onesto e abile artigiano di suoni e cesellatore di armonie. Un album da ascoltare e gustare per la limpidezza delle melodie e la qualità dei musicisti.
Brano che chiude questo bel disco, spero che Pietropaoli continui con questo quartetto nel suo cammino discografico dandoci altre interpretazioni di livello come questa. Nessuna ricerca della novità ad ogni costo o di complesse strutture compositive ma una rilassata e amabile cantabilità giocata sul filo della grazia compositiva e della semplicità degli arrangiamenti. Pietropaoli si conferma leader senza protagonismi, onesto e abile artigiano di suoni e cesellatore di armonie. Un album da ascoltare e gustare per la limpidezza delle melodie e la qualità dei musicisti.
Musicisti:
Enzo Pietropaoli (Contrabbasso)
Fulvio Sigurtà (Tromba)
Julian Mazzariello (Pianoforte)
Alessandro Paternesi (Batteria)
Fulvio Sigurtà (Tromba)
Julian Mazzariello (Pianoforte)
Alessandro Paternesi (Batteria)
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