Ascoltiamo il secondo disco della sua carriera (1973), Deodato 2, sicuramente il cd d'esordio, Prelude, è stato il più venduto con il suo quasi milione di copie comprate in tutto il mondo, ma ho deciso di premiare questo lavoro perchè lo trovo geniale.
Anticipo che tutto il cd è imbevuto di funky e di elettronica ma, come dico sempre, la buona musica trascende da tutto, dal genere, dalla provenienza o dall'artista...la buona musica è buona musica! Dopo il grande successo della precedente opera Deodato si attornia di grandi musicisti: Stanley Clarke al basso, Billy Cobham e Rick Marotta alla batteria, Hubert Laws al flauto, John Tropea alla chitarra, gemme che vanno ad arricchire la big band che lo accompagna.
Super strut (8.57)
Brano scritto da Deodato che ci fa entrare nell'epoca degl'anni '70, impregnata di funk e disco music, lui è raffinato ed elegante, sfrutta quell'atmosfera per rendere il suo un lavoro attuale. Il reparto ottoni spara il suo suono prepotente in contrappunto agli assoli di chitarra elettrica e tastiere.
Rapsody in blue (8.46)
Grande successo di Gershwin, che qui Deodato riarrangia in maniera magistrale. La ritmica a mo' di samba, elettronica, soli funky...decisamente il caro George non si sarebbe mai aspettato che qualcuno nel futuro avrebbe suonato così una sua composizione. Lungo assolo visionario alle tastiere, che rende quasi irriconoscibile il pezzo per poi riconfluire improvvisamente alla melodia originale.
Night in white satin (6.01)
Canzone incisa originariamente dai Moody Blues e composta dal suo chitarrista Justin Hayward e divenuta celebre solo molti anni dopo grazie anche alle cover incise da altri artisti, per esempio i Nomadi in Italia che la incisero con il titolo "Ho difeso il mio amore". Qui Deodato la riarrangia nel suo stile, arricchendola con spunti rock e funky, mantenendo sempre la poeticità di questa melodia fantastica. Superbo il solo di chitarra elettrica che rovescia completamente l'aspettativa dell'ascoltatore, la batteria rock mantiene il tutto ancorato ritmicamente.
Pavane pour a dead princess (4.06)
Ecco che ritorna la musica classica con un brano di Maurice Ravel, che, al contrario degli altri pezzi, Deodato cambia poco e propone in una versione molto simile all'originale. Un inizio pieno di tensione si smorza subito lasciando spazio al tema principale, il sottofondo di archi crea un tappeto cameratistico. Tutto scorre soave e leggero lasciando emergere la dolcissima melodia di Ravel.
Skyscrapers (6.38)
Si torna all'atmosfera funky con questo brano di Deodato, un misto di latin jazz, funky, rock, tutto mischiato con un tocco di chitarra stile Santana. Si evidenzia John Tropea con la sua electric guitar e Deodato alle tastiere.
Latin Flute (4.47)
Come si evince dal titolo il brano è imperniato sul flauto di Hubert Laws, un veterano del flute jazz, classico suono soffiato e intreccio tra lui e Deodato per dar forma ad una serie di soli che fanno di questo brano uno dei migliori del cd. Assolo in stile blues per la chitarra che si distacca leggermente dallo stile del brano.
Venus (3.30)
Ballad composta dal leader, dove il sottofondo di chitarra arpeggiata da un senso di riposo e dà spazio all'esposizione del tema, lieve e dolce.
Do it again (5.31)
Brano degli Steely Dan gruppo statunitense centrato sul nucleo storico formato da Fagen e Becker. Lo stile di questo gruppo si avvicina molto al mondo musicale di Deodato. Si resta sempre nel mondo jazz/funky, in risalto il flauto di Laws. E' un disco che si ascolta volentieri, poco impegnativo, che infonde energia e carica, suonato e arrangiato stupendamente.
Musicisti:
Eumir Deodato (Tastiere)
Stanley Clarke (Basso)
Billy Cobham, Rick Marotta (Batteria)
Hubert Laws (Flauto)
John Tropea (Chitarra)
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