Questa formazione non possiamo paragonarla di sicuro a quella di Duke Ellington (indiscutibilmente la migliore orchestra jazz di tutti i tempi) ma questo riuscito progetto è affidato alla bravura e alla devozione del rumeno Petrescu, scandinavo d’adozione e non troppo noto ai jazzofili. Gli ingredienti, semplici e genuini, sono una brillante big band, due eccellenti arrangiatori, un pianista eccezionale e soprattutto lo spirito: non una sterile clonazione della musica di Peterson ma il tentativo di coglierne lo spirito, la vitalità irresistibile, la velocità del pensiero e delle mani al servizio della musicalità.
Lo swing scorre a fiumi grazie al talento dei musicisti e al valore degli arrangiamenti e Petrescu riesce nell’ardua impresa di rievocare l’essenza di un tale gigante del jazz senza mai scadere nell’esibizione virtuosistica fine a se stessa.
Waltzing is hip (5.23)
Una cosa è certa, per suonare un tributo ad un pianista come Oscar Peterson bisogna essere un musicista sicuro dei propri mezzi, tecnicamente forse il più completo e articolato jazzmen che questa musica abbia conosciuto, memorabili sono i suoi concerti senza respiro.
Una cosa è certa, per suonare un tributo ad un pianista come Oscar Peterson bisogna essere un musicista sicuro dei propri mezzi, tecnicamente forse il più completo e articolato jazzmen che questa musica abbia conosciuto, memorabili sono i suoi concerti senza respiro.
L'impossible (5.49)
In questo cd si è cercato di condensare una carriera lunga 50 anni. In questo brano dopo un'intro della band il piano espone il tema con un accompagnamento tipo bossa nova, la ballad si articola, poi, con un solo di piano che per gli standard di Peterson non è nemmeno molto tecnico... Resta, comunque, un vero e proprio diluvio di note.
In questo cd si è cercato di condensare una carriera lunga 50 anni. In questo brano dopo un'intro della band il piano espone il tema con un accompagnamento tipo bossa nova, la ballad si articola, poi, con un solo di piano che per gli standard di Peterson non è nemmeno molto tecnico... Resta, comunque, un vero e proprio diluvio di note.
Little girl blue (5.34)
Si cambia stile con un'introduzione di archi e un solo pieno e corposo del piano in solitudine che lentamente inizia a diventare più agile, molto elegante il fraseggio intrecciato tra gli archi e il piano. L'atmosfera è quella di un brano di musica classica con una punta di swing.
Si cambia stile con un'introduzione di archi e un solo pieno e corposo del piano in solitudine che lentamente inizia a diventare più agile, molto elegante il fraseggio intrecciato tra gli archi e il piano. L'atmosfera è quella di un brano di musica classica con una punta di swing.
Down here on the ground (5.47)
Si ritorna in stile con un tema di stride piano (per essere concisi nella spiegazione, stile nato negli anni '20 dalla mescolanza del blues con il ragtime). Qui la tecnica di Petrescu emerge di nuovo, molto bello anche l'arrangiamento con il contrappunto della sezione sax. I colori (piani e forti) in un'esecuzione di una big band sono molto importanti e questo brano ne è un esempio.
Si ritorna in stile con un tema di stride piano (per essere concisi nella spiegazione, stile nato negli anni '20 dalla mescolanza del blues con il ragtime). Qui la tecnica di Petrescu emerge di nuovo, molto bello anche l'arrangiamento con il contrappunto della sezione sax. I colori (piani e forti) in un'esecuzione di una big band sono molto importanti e questo brano ne è un esempio.
Medley: Hymn to Freedom - John Brown's Body (10.59)
Mix di due brani di Peterson il primo una ballad blueseggiante anni '40, con lunghi inteventi della band con frasi di ampio respiro e con suoni pieni e corposi. Da notare il solo di collegamento della tromba che porta al secondo brano molto più ritmato e swingato, la big band si scatena ed è il piano a fare il contrappunto.
Sally Tomato (3.16)
Ritmica da bossa nova per una ballad elegante e rilassante dove la big band si limita a stendere un tappeto sonoro dove il pianista può danzare.
Tricotism (3.45)
E' affascinante ascoltare i vari intrecci che le sezioni di sax e ottoni riescono a ottenere con un ritmo così veloce e una precisione svizzera dando sempre risalto per tutto il disco a questo splendido pianista.
Greensleves (5.00)
Famosissima melodia folk inglese, si narra che fu scritta da Enrico VIII per la sua futura consorte Anna Bolena. Pare infatti che quest'ultima avesse una malformazione ad una mano e ciò la costringesse a coprirla con delle lunghe maniche (di qui potrebbe derivare il titolo Greensleeves, "maniche verdi"). Aria suonata come cover da moltissimi artisti, qui si è scelto di suonarla in modo molto soft, intermezzando le riproposizioni dei temi con degli assoli di piano e chitarra in stile Burrell.
Bossa Beguine (5.25)
Il titolo di questo brano lo spiega già benissimo, ritmo veloce, ballabile, che trasporta nelle feste di Rio. Pianista d'eccezione e chitarrista perfettamente calato nel brano. Lo rendono un brano allegro e brioso.
West side story medley (13.10)
Medley del celebre musical di Broadway scritto da Arthur Laurents e musicato da Leonard Bernstein. Qui ce lo ripropongono in una carrellata con le più famose arie rivisitate in chiave jazz. Si passa da melodie dolci a ritmi indiavolati.
A little jazz exercise (3.07)
Come dice il titolo questo pezzo si avvicina più ad un esercizio di tecnica che non ad un brano musicale, impressionante che un pianista riesca a fare tutto ciò...
Musicisti:
Marian Petrescu: piano;
Andreas Oberg: electric guitar;
David Stone: bass;
Joe La Barbera: drums;
Bob Sheppard: reeds/flutes;
Steve Wilkerson: reeds/flutes;
Brian Scanlon: reeds/flutes;
Keith Fiddmont: reeds/flutes;
Tom Peterson: reeds/flutes;
Willie Murillo: trumpet/flugelhorn;
Larry Lunetta: trumpet/flugelhorn;
Bob Summers: trumpet/flugelhorn;
Larry Hall: trumpet/flugelhorn;
Andy Martin: trombone;
Bob McChesney: trombone;
Wendell Kelly;
Bill Reichenbach: trombone, tuba;
Pierre Paul: Cabasa;
Bill Cunliffe: arranger, conductor;
Kuno Schmid: arranger, conductor;
Claus Ogerman: arranger, conductor;
Peter Kent: strings;
Giovanna Clayton: strings;
Belinda Broughton: strings;
Jessica Van Velzen: strings.
Mix di due brani di Peterson il primo una ballad blueseggiante anni '40, con lunghi inteventi della band con frasi di ampio respiro e con suoni pieni e corposi. Da notare il solo di collegamento della tromba che porta al secondo brano molto più ritmato e swingato, la big band si scatena ed è il piano a fare il contrappunto.
Sally Tomato (3.16)
Ritmica da bossa nova per una ballad elegante e rilassante dove la big band si limita a stendere un tappeto sonoro dove il pianista può danzare.
Tricotism (3.45)
E' affascinante ascoltare i vari intrecci che le sezioni di sax e ottoni riescono a ottenere con un ritmo così veloce e una precisione svizzera dando sempre risalto per tutto il disco a questo splendido pianista.
Greensleves (5.00)
Famosissima melodia folk inglese, si narra che fu scritta da Enrico VIII per la sua futura consorte Anna Bolena. Pare infatti che quest'ultima avesse una malformazione ad una mano e ciò la costringesse a coprirla con delle lunghe maniche (di qui potrebbe derivare il titolo Greensleeves, "maniche verdi"). Aria suonata come cover da moltissimi artisti, qui si è scelto di suonarla in modo molto soft, intermezzando le riproposizioni dei temi con degli assoli di piano e chitarra in stile Burrell.
Bossa Beguine (5.25)
Il titolo di questo brano lo spiega già benissimo, ritmo veloce, ballabile, che trasporta nelle feste di Rio. Pianista d'eccezione e chitarrista perfettamente calato nel brano. Lo rendono un brano allegro e brioso.
West side story medley (13.10)
Medley del celebre musical di Broadway scritto da Arthur Laurents e musicato da Leonard Bernstein. Qui ce lo ripropongono in una carrellata con le più famose arie rivisitate in chiave jazz. Si passa da melodie dolci a ritmi indiavolati.
A little jazz exercise (3.07)
Come dice il titolo questo pezzo si avvicina più ad un esercizio di tecnica che non ad un brano musicale, impressionante che un pianista riesca a fare tutto ciò...
Musicisti:
Marian Petrescu: piano;
Andreas Oberg: electric guitar;
David Stone: bass;
Joe La Barbera: drums;
Bob Sheppard: reeds/flutes;
Steve Wilkerson: reeds/flutes;
Brian Scanlon: reeds/flutes;
Keith Fiddmont: reeds/flutes;
Tom Peterson: reeds/flutes;
Willie Murillo: trumpet/flugelhorn;
Larry Lunetta: trumpet/flugelhorn;
Bob Summers: trumpet/flugelhorn;
Larry Hall: trumpet/flugelhorn;
Andy Martin: trombone;
Bob McChesney: trombone;
Wendell Kelly;
Bill Reichenbach: trombone, tuba;
Pierre Paul: Cabasa;
Bill Cunliffe: arranger, conductor;
Kuno Schmid: arranger, conductor;
Claus Ogerman: arranger, conductor;
Peter Kent: strings;
Giovanna Clayton: strings;
Belinda Broughton: strings;
Jessica Van Velzen: strings.
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